CINQUANT’ANNI
Vecchio amico, più fedele d’un cane,
tra i pruni, la strada ancor si dipana,
eppur la mèta si scorge da questo crinale.
Un giovane uomo ci guarda e sorride:
sembra assurdo, è trascorsa una vita !
Ricordi mia madre, tuo padre ?
Or la coltre del tempo
il dolore ha ammantato.
Sento ancora “quel” freddo glaciale,
raggelare la quiete del buio invernale,
e di nuovo l’amore lenire il dolore,
alla luce e al tepore del sole.